La colonscopia è un esame invasivo che è entrato nella routine delle procedure diagnostiche e terapeutiche delle malattie del colon.
Ma come tutte le procedure invasive, non è del tutto priva di complicanze. Pertanto è importante che venga eseguita quando ci sono indicazioni certe e condivise, racchiuse nelle linee guida.
Il medico di famiglia è il professionista che in prima istanza deve valutare se il paziente presenta segni e sintomi che possano costituire indicazione a chiedere un accertamento endoscopico.
In totale assenza di sintomi e segni si entra, dopo i 50 anni, in un programma di screening del tumore del colon e, a questo scopo, è opportuno eseguire prima un test del sangue occulto nelle feci.
Questo perché, se dovessimo estendere la colonscopia a tutti gli ultracinquantenni, intaseremmo gli ambulatori di endoscopia: con scarsi risultati in termini di costo-efficacia.